20 settembre 2007

Death Note

Una partita a scacchi.
Di quelle serie però, di quelle giocate dai grandi campioni dotati di una mente tale da prevedere in anticipo le mosse dell'avversario; con la sola (?) differenza che pedoni, alfieri, torri, cavalli e regine sono degli esseri umani, manovrati (e sacrificati) abilmente dai 2 re.
La scacchiera? Una Tokyo che presto sta stretta, spostando la partita su scala globale.
Il mezzo? Da un lato la tecnologia della polizia giapponese e di un geniale investigatore, dall'altro il Death Note.


Beh, presentiamo i pezzi disposti su questa scacchiera, allora.

I pedoni.
I pedoni degli scacchi sono anonimi, tutti uguali e limitati nei movimenti. Nella partita di Death Note invece devono avere un nome: "The human whose name is written in this note shall die". Quelli bianchi sono quelli a disposizione della polizia, quelli neri del possessore del Death Note... poi ce ne sono altri che non c'entrano con la partita: c'è un brusio continuo di pedoni che scompaiono, per tutta la storia.
Alfieri, torri, cavalli, regine. Entrambi i giocatori hanno dei pedoni un po' più importanti - non si può definirli diversamente - che scelgono di muovere con maggior libertà e che sono a conoscenza di parte della strategia.
Re. Imbrigliati nelle maglie tessute dall'avversario, i due re mandano avanti tutti gli altri pezzi secondo uno schema di anticipazioni e mosse preparatorie che è il vero nucleo della storia.
- Il re bianco è L (proprio la lettera), o Riuzaki (nome fittizio). Di lui non si sa nulla se non quello che mostra di sè: un ragazzo indubbiamente strano, pieno di tic e con la passione per i dolci. Un ragazzo prodigio che in varie occasioni aveva aiutato la polizia a risolvere casi intricatissimi e che ora è chiamato a capire e fermare il serial killer che sta uccidendo a suon di attacchi cardiaci i criminali ("If the cause of death is not specified, the person will simply die of a heart attack").
- Il re nero è Light Yagami. Light è Kira, colui che, spinto da un deviato (o no?) senso di giustizia, sceglie di usare il Death Note per punire. Kira raccoglierà numerosi fan (saranno loro a dargli questo nome, "killer" pronunciato dai giapponesi), ma non manca chi lo avversa, in primis suo padre, il capo della polizia di Tokyo.
Gli shinigami. Eh? Su una scacchiera? Beh, sono un po' gli spettatori, un po' gli organizzatori dello spettacolo: sono gli dei della morte, naturali possessori dei Death Note coi quali dovrebbero gestire vita e morte degli esseri umani dal loro mondo... Non è bello da dire, ma tutto questo gran casino tra L e Kira è causato dalla noia mortale di uno di loro, Riuuk, che lascia cadere sulla Terra un Death Note che gli avanzava.
Dire i nomi di tutti gli altri ci interessa poco, ve l'assicuro. Una volta che siamo entrati nell'ottica che sono tutti pedine nelle mani dei due giocatori di loro poco ci fregherà (anche se, chiaramente, la storia ce li propone egregiamente, con le loro speranze e le loro paure, i loro desideri e le loro aspirazioni...)

Le regole, infine, sono quelle dettate dal Death Note.

Della storia non si può dire veramente di più. Immagino sia chiaro che non è possibile raccontare oltre senza togliervi la possibilità di capire autonomamente i perchè delle mosse dei due giocatori.
Posso dirvi che avete 3 possibilità di scoprirla: manga, anime e film.
I 12 numeri del manga e le 37 puntate dell'anime viaggiano sulla stessa lunghezza, le differenze sono minime (a quanto ho potuto al momento riscontrare). C'è da dire che entrambi si spostano oltre la storia che vi ho accennato: nell'anime dalla puntata 27 inizia una seconda partita a scacchi, a dire il vero meno intensa della prima...
Col film (inevitabilemente) le differenze sono notevoli. Coi film, anzi: Death Note e Death Note - The last name. La storia si ferma alla "prima partita" tra L e Kira e la necessità di far stare tutto in 4 ore causa cambiamenti nella trama, tanto che si può dire che anime/manga e film arrivano allo stesso finale ma per due strade diverse, sovrapponendosi solo in alcuni passaggi chiave.
Sono modifiche intelligenti, non raffazzonate, ma che causano un appiattimento emotivo nella storia: l'anime e il manga sono caotici, neanche i protagonisti spesso hanno le idee chiare (sono pur sempre esseri umani) e la confusione aumenta tra la gente comune (spaccata in due tra un senso di giustizia sano ma inerme e uno malato ma efficace), è tutto meno orchestrato, insomma, ma la possibilità di avere più spazio (in tankoubon e puntate) permette di spiegare comunque gli eventi. Nel film invece la trama tessuta da L e Kira fila liscia fino alla conclusione, intrecciandosi perfettamente a formare un quadro geniale.

C'è solo un'ultima cosa da dire: il manga è stato presentato come uno dei rari successi in cui il protagonista è cattivo. Beh, Light/Kira magari non è cattivo, a voi decidere... ma certamente non è normale: la sua fortissima e controversa personalità deve aver spinto gli sceneggiatori del film a ridimensionarlo, almeno all'inizio: nel film infatti Light è uno studente di legge con un forte senso di giustizia e fiducia nella polizia, ma che dopo aver assistito a una palese ingiustizia rimasta impunita ottiene da Ryuuk il Death Note e diventa (seppur con qualche iniziale esitazione) un dio punitore. Nel manga/anime invece queste sue velleità divineggianti sono manifeste da subito e le esitazioni ridotte a zero: Light accetta una forza assoluta e divina certo di essere la persona giusta per applicare la vera giustizia. Chissà, magari presentare sullo schermo un'anima umana così nera ha messo paura agli sceneggiatori... E' infatti inevitabile che chiunque abbia visto questa storia, a un certo momento (per ognuno diverso) abbia pensato che forse Kira tutti i torti non li ha...

2 settembre 2007

Full Metal Panic! - Full Metal Panic? Fumoffu

FULL METAL PANIC!

ANIME:

Come tutti gli anime che si rispettino, pure questo conta ben 24 puntate. Molte puntate si diramano per più blocchi. Ci saranno solo due o massimo tre puntate che servono per allungare il brodo, ma nel contesto ci stanno molto bene. Non ho ben idea di quale possa essere il “genere” specifico per l’anime di Shouji Gatou perché è per ragazze (il lato più sentimentale) e per ragazzi (guerre, robottoni vari e combattimenti). Comunque, tralasciando questa distinzione che alla fine nemmeno serve, bisogna dire che originariamente FMP è una serie a romanzi, distinti in filoni centrali (dai quali nasceranno gli anime Full Metal Panic! e Full Metal Panic! The second Raid) e in filoni umoristici demenziali (dai quali nascerà Full Metal Panic? Fumoffu!).

Trama:
Una giovane sedicenne molto carina, Kaname Chidori, è molto importante per gruppi terroristici del KGB. In realtà sono interessati alla sua memoria dove sono immagazzinati, fin da prima che nascesse, informazioni riguardanti una nuova tecnologia altamente sofisticata, la Black Technology. Kaname non lo sa, ma è una Whispered. Per fermarli, allora, un’organizzazione militare formata da mercenari devoti alla giustizia, la Mithril, manda uno dei suoi migliori soldati, il sergente Sousuke Sagara, per proteggere la ragazza. Il ragazzo, anch’esso sedicenne, viene spacciato come studente della stessa classe di Chidori. L’integrazione sarà quanto di più divertente si sia mai visto in giro: lui è sempre cresciuto a pane e guerre, pertanto ragiona sempre e solo in termini militari anche (soprattutto) quando non ce n’è bisogno.

Personaggi:
Sousuke Sagara – Nonostante la giovane età è già sergente e il suo nome in codice è URUZ-7. Cresciuto soprattutto tra le guerre in Medio Oriente, è probabilmente il miglior soldato della Mithril ed eccelle nel combattimento degli AS (Arm Slave, i robottoni). Il suo passato è avvolto nel mistero, si sa che all’età di otto anni veniva chiamato Kassim dai gruppi ribelli, cui faceva parte, in Hermajistan.


Kaname Chidori – La nostra protagonista è famosa a scuola per essere bellissima, ma anche per il suo caratterino per niente docile. Ha perso la madre anni fa e ha deciso di vivere da sola. Questo ha rafforzato la corazza, ma alla fine è una ragazza fragile. La sua vita cambierà nel momento in cui conoscerà Sousuke. I rapporti tra i due non saranno idilliaci anche per i caratteri opposti, eppure, nonostante questo...


Teletha Testarossa
– Colonnello della Mithril e capitano del loro sottomarino da lei stesso ideato. E’ molto dolce, intelligente e ha 16 anni, ma i suoi riflessi sono praticamente inesistenti. Si fa chiamare Tessa, è innamorata di Sousuke e a differenza di Kaname lo ammette a tutti tranne al diretto interessato (che comunque non capisce). Soffre del complesso di inferiorità rispetto al fratello.


Melissa Mao – Nome in codice URUZ-2 è il Sergente maggiore, superiore di Kurz e Sousuke. Abile soldatessa, è specializzata nel corpo a corpo. E’ molto avvenente e viene rispettata da tutti. Ha fatto parte dei marines, è un po’ scurrile, ma sa perfettamente tutto quello che c’è da sapere su un AS sotto il punto di vista tecnico. E’ lei che ha scelto Sousuke e Kurz nella sua squadra.


Kurz Weber – Nome in codice URUZ-6, è un grande amico di Sousuke nonostante siano il giorno con la notte. Kurz, infatti, è molto espansivo, fissato con le donne, tanto da avere la nomea di maniaco e pervertito. Il primo incontro con Melissa è emblematico sotto questo punto di vista e, nonostante i frequenti litigi, è molto affezionato alla donna. Ha 19 anni e un passato da modello. E’ un abilissimo cecchino.


Gaurun – E’ il cattivone della serie. Un pazzo mercenario senza scrupoli assoldato dal KGB per rapire Kaname. E’ un uomo assolutamente malvagio ma dotato di una intelligenza da non sottovalutare. Pianifica ogni cosa e c’è sempre un motivo dietro le sue mosse. Conosce Sousuke sotto il nome di Kassim. I due avevano già combattuto molti anni prima.

Curiosità:
La cronologia degli anime è la seguente:

Il secondo capitolo, in realtà, non segue il primo, si svolge piuttosto durante il primo. Il terzo e il quarto (che è un OAV del terzo), purtroppo, non sono ancora usciti in Italia. Si vocifera "entro fine 2007". Voglio sperare che si diano una mossa sul serio perché sarebbe anche ora…

Impressioni:
Diciamolo, la fine della prima serie è proprio “a metà”. Dopo tanto discutere e lottare, ci si aspetta qualcosa che però non è arrivato. Ma mi dico che, in fondo, ci sono altre tre capitoli sicché attenderò con ansia e trepidazione.
I personaggi sono sviluppati bene, ognuno ha delle caratteristiche proprie e non è mai superfluo o inutile. Nonostante questo, mi sento in dover di esternare il mio odio verso Tessa. Troppo buona, troppo bambina in certe questioni. Io detesto i triangoli e detesto chi si intromette in una love story che sta per sbocciare. Ma a parte questo, non l’ho mai potuta soffrire prima, chissà perché ma è proprio una cosa a pelle, un po’ come era accaduto per la principessa Hinoto (vedi X/1999). Lo capisco, è impossibile non invaghirsi di Sousuke: terribilmente serio in campo militare e assolutamente goffo nelle questioni di vita normale, anche se non ride mai. E Kaname è adorabile nonostante il suo caratterino che per certi versi è simile a quello di Akane (vedi Ranma ½). A me ha fatto sbellicare pure Kurz, è assolutamente divertente nelle sue manifestazioni da accalappia-ragazze. Tralasciando questi argomenti un po’ frivoli, che però erano necessari, bisogna ammettere che i disegni degli AS (sempre i robottoni) sono belli e talvolta non sono nemmeno troppo rigidi. I combattimenti non sono così confusionari da non far capire che accade, nonostante ci siano tanti personaggi e gli AS che si muovono freneticamente. Pure gli scenari fatti al computer si miscelano bene con i disegni. I colori sono vivaci anche quando la vicenda si svolge nel sottomarino, dove predomina il grigio. Il nostro eroe è sempre in missione e non sarà facile sconfiggere Goukon che non muore mai, nemmeno fosse highlander. Ma d’altronde conosciamo tutti il noto proverbio sull'erba cattiva... Alla fine il bene trionferà sul male, almeno è così che ci fanno vedere. Dal punto di vista militare, delle guerre insomma, l’anime si conclude e non lascia in sospeso nulla. Piuttosto può sfuggire qualche particolare sulla vita dei personaggi. Insomma, sono convinta che ulteriori sviluppi saranno illustrati nelle altre tre serie, pena attentati terroristici ad opera dei fans.
Lo diciamo? E diciamolo: le guerre ci vanno bene, anche i morti, ci piace tutto di Full Metal Panic, ma vogliamo ulteriori sviluppi sulla love story tra Sousuke e Kaname. Non potete lasciarci così, vogliamo una prova tangibile, senza dover andare ad interpretazione di pensieri e sguardi!



FULL METAL PANIC? FUMOFFU!

ANIME:
Conta 12 puntate nell’edizione originale, 13 in quella originale mandata in onda da MTV (hanno creato una puntata prendendo varie scene da entrambe le serie), per un totale di 17 episodi inediti (più il mix). Come scritto poco sopra, la serie è da considerarsi in contemporanea con Full Metal Panic! e non un sequel.

Trama:
La trama è inesistente! Gli episodi non hanno implicazioni con altre, non c’è una storia da seguire. Sono puntate assolutamente slegate da ogni cosa, che trattano del rapporto tra Kaname, Sousuke e gli altri civili nella scuola da loro frequentata, o forse sarebbe meglio dire del rapporto tra Sousuke e il mondo civile. Storielline assolutamente comiche, anzi direi demenziali grazie anche all’incapacità di Sousuke di essere un ragazzo “normale”.

Personaggi:
I personaggi sono gli stessi, manca solo il cattivone, anche se bisogna ammettere che il gruppo dei militari c’è poco e niente. Ma c’è una new entry che merita di essere segnalata: Bonta-kun. Altri non è che un pupazzo opportunamente modificato da Sousuke (grazie all’impiego di altissime tecnologie), che gli permetterà di compiere le sue “missioni” camuffato tra i civili.


Curiosità:


  • Il perché di “Fumoffu” verrà spiegato nel corso delle puntate: gli autori sono geniali.

  • In una puntata Kaname chiama la madre al cellulare, ma nella prima serie sappiamo che è morta.


Impressioni:
C’è da spaccarsi dalle risate, specie quando compare il pupazzo! Ho visto la serie in un pomeriggio intero e ho riso come una pazza. La serie, per certi versi, va un po’ più a fondo nel rapporto tra i nostri due protagonisti, anche se in una puntata si insinua Tessa che, ovviamente, rompe non poco. Io detesto questa tizia, ma si era già capito. Le storielline vanno un po’ più a fondo, ma sempre in maniera ironica e demenziale. Si capisce che c’è del tenero, ma questo ancora non ci basta! I disegni sono leggermente diversi, ma si tratta di tratti veramente minimi. Spassoso pure il capo del consiglio studentesco, mi ha fatto morire dal ridere quando in una puntata legge tremila libri al mare, mentre gli altri giocano! E’ assolutamente da vedere dopo la prima serie!



Scritto da mulaky