9 ottobre 2007

Devilman - L'uomo Diavolo

In principio erano i demoni, creature mostruose nate dalla fusione degli esseri viventi più disparati. Dominavano la Terra prima dell'avvento dell'uomo, in un clima di primitivo e violento terrore ove vigeva la legge del più forte. Poi vennero le glaciazioni e i demoni furono imprigionati nelle profondità dei grandi ghiacciai.
Il professor Asuka, archeologo di fama internazionale, durante una spedizione tra le rovine di un'antica civiltà Maya, conobbe tutta la verità sull'esistenza dei demoni e quando tornò in patria non fu più lo stesso. Divenne sadico e malvagio fino al giorno in cui, dopo aver tentato di divorare suo figlio, decise di mettere fine alla propria esistenza dandosi fuoco.
Ryo Asuka, unico figlio del professore, rovistando tra gli appunti del padre, si rese conto che il celebre archeologo era stato posseduto da un demone. Seppe così che i demoni si erano destati dal loro sonno millenario e che si apprestavano a riconquistare la Terra.
Un giorno il giovane Ryo si presentò dinanzi al suo unico vero amico: Akira Fudo. Akira era sempre stato un ragazzo codardo, ma dal cuore puro e dai sentimenti onesti. La sua famiglia si era trasferita all'estero e, dato che lui doveva completare gli studi, era stato ospitato dalla famiglia Makimura che lo aveva sempre trattato come fosse loro figlio. Secondo Ryo esisteva un solo modo per riuscire a contrastare i demoni: fare in modo che uno di essi si fondesse con un uomo capace di dominarne gli istinti, affinché la natura demoniaca non prevaricasse quella umana. La scelta ricadde su Akira.
La fusione avvenne, Akira Fudo fu posseduto dal grande demone Amon e da quel momento divenne Devilman, altrimenti detto l'uomo diavolo.

   


Pur essendo composta da soli tre volumi (ristampata recentemente in una nuova edizione da cinque), l'opera di Go Nagai possiede una ricchezza ed una profondità particolarmente rare, che fanno leva sui principi del bene e del male che convivono nell'uomo. Go Nagai indaga sulle due facce della stessa medaglia portando in superficie gli istinti carnali, primordiali ed oscuri che albergano in ciascuno di noi, nell'ambito di un equilibrio tanto instabile da condurre inevitabilmente all'autodistruzione.
Dopo la fusione Akira cambiò radicalmente. Divenendo scontroso e a tratti persino violento, ma riuscì comunque a dominare l'istinto del demone che lo possedeva. Questa sua duplice e contrastante natura fece innamorare la giovane figlia dei Makimura, Miki, che viveva sotto lo stesso tetto di Akira. Miki non conosceva il segreto di Akira e lui ritenne opportuno fare di tutto per nascondergliela, limitandosi a proteggerla a sua insaputa. A questo punto il racconto di Go Nagai si tinge di nero, attraverso il susseguirsi di una serie di brevi episodi di rara crudeltà quotidiana: una madre che tortura il suo unico figlio; una bambina divorata dal demone-tartaruga Jinmen, il cui volto e la cui coscienza restano impresse sul suo guscio; un gruppo di ragazzi controllati da orribili tarantole aggrappate alla testa; una giovane studentessa costretta a convivere col suo corpo demoniaco capace di secerne liquidi che corrodono ogni cosa. Insomma, non si può certo dire che a Go Nagai manchi la fantasia, come neppure si può dire che non sappia dipingere l'orrore nella sua forma più pura, profonda e radicata.
E così, giorno dopo giorno, Akira si vide costretto ad affrontare sè stesso e i demoni che insidiavano la razza umana. Si, perché i demoni erano troppo furbi per riconquistare il pianeta dichiarando guerra aperta all'umanità: erano consapevoli delle armi create dall'uomo, ma conoscevano bene anche tutte le sue debolezze e le sue paure. Decisero quindi di optare per una fusione indiscriminata: presero a impossessarsi di persone normali, comuni lavoratori, casalinghe, studenti delle superiori e via dicendo. Alcuni di questi si tramutavano in orrende creature dalle apparenti sembianze umane; altri, non sopportando il peso della fusione, morivano manifestando apertamente la loro natura demoniaca sotto lo sguardo sbigottito e impotente dei passanti. A quel punto divenne chiaro a tutti che chiunque poteva nascondere un demone dentro di sé e in breve tempo il terrore dilagò a macchia d'olio. In tutto il mondo vennero istituite speciali squadre anti-demone e l'umanità cadde vittima di una seconda epoca inquisitoria, ancora più devastante della prima. l'obbligo morale di denunciare alle autorità chiunque fosse stato anche solo sospettato di essere un demone si diffuse come il peggiore dei virus e tanti uomini innocenti caddero vittime delle spietate pattuglie anti-demone. Nel giro di pochi mesi le cose precipitarono e, se in un primo momento il compito di Devilman era quello difendere la Terra dai demoni, ben presto si ritovò a proteggere l'umanità da sé stessa. Ma l'odio e la crudeltà umana si dimostrarono ben più violente dei primordiali istinti demoniaci e lo stesso Akira capì di essere del tutto impotente nell'affrontare l'odio generato dall'uomo nei confronti dei suoi simili.

   


Infine il tragico epilogo. Per difendere la famiglia di Miki, Akira fu costretto a rivelare apertamente la sua vera identità demoniaca e a fuggire lontano dalla sua amata, con la promessa che avrebbe continuato a proteggerla. Miki giurò ad Akira che avrebbe fatto il possibile per sopravvivere e che, una volta che tutto questo fosse finito, si sarebbero finalmente ricongiunti. L'obiettivo di Akira era quello di cercare altri devilmen come lui. Si rese conto che, durante la precedente fase di fusione indiscriminata ad opera dei demoni, potevano essere nati altri devilmen, così come era capitato a lui: l'amore di Miki l'aveva spinto a credere che, nonostante tutto, l'umanità meritasse ancora di essere salvata e l'unico modo per farlo sembrava essere proprio quello di organizzare un esercito di devilmen, così da ingaggiare una battaglia all'ultimo sangue contro i nemici dell'uomo. Nel frattempo, quando il quartiere seppe che la famiglia Makimura aveva ospitato un devilman in casa propria per tutto quel tempo, cominciarono a diffondersi inquietanti ed insidiose dicerie sul loro conto. D'altronde Miki era sempre stata una ragazza affascinante e tutti coloro che in passato avevano segretamente subito questo suo fascino cominciarono a giustificare la loro debolezza d'animo accusando la ragazza di essere una creatura dagli oscuri poteri. Una notte, una folla inferocita di cittadini, armati di bastoni, randelli e ardenti fiaccole, assediò la casa dei Makimura. Uccisero brutalmente tutta la famiglia. Miki si difese fino allo stremo delle proprie forze e, prima di essere linciata, invocò tra sé il perdono Akira per non essere stata capace di sopravvivere a tutta quella ferocia. Alle prime luci dell'alba, mentre Akira rientrava a casa dei Makimura per poter finalmente riabbracciare la sua amata, vide una folla esaltata portare in trionfo un macabro trofeo: la testa della giovane Miki impalata in cima a una lunga asta di legno.
I demoni a quel punto ebbero gioco facile e ben presto l'umanità si ritrovò decimata. Ma lo scontro finale doveva ancora avvenire: dopo una lunga battaglia tra demoni e devilmen sopravvissero soltanto i rispettivi capi delle due fazioni nemiche: Satana e Amon. Satana si rivelò essere la vera identità di Ryo Asuka, l'amico d'infanzia di Akira. Sul finale l'angelo ermafrodita cacciato dal Paradiso raccontò di essere sempre stato innamorato di Akira e di averlo fatto possedere dall'invincibile Amon non per difendere l'umanità, bensì nella speranza che potesse sopravvivere ad essa. Dopo la lunga e malinconica rivelazione di Ryo, Akira chiuse gli occhi e si addormentò per sempre tra i resti di una Terra ormai devastata.


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N.B. Le tavole riportate rispecchiano il formato originale dell'opera, dunque eventuali dialoghi (mi riferisco nello specifico alla tavola numero cinque) andranno letti nell'ordine inverso: dall'alto verso il basso e da destra verso sinistra.



Scritto da Deeproad

10 commenti:

  1. Deep... Sai che hai fatto un lavoro bellissimo? Mi pare che ti dissi quanto ci tenessi a questo argomento... Meraviglioso!

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  2. Ti ringrazio. In verità avrei dovuto rielaborarlo ulteriormente, integrando qualche considerazione che mi premeva fare, ma purtroppo non ho proprio trovato il tempo.

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  3. l'avevo già letto e persiste a mettermi i brividi... go nagai fa impressione. Tu pure, un po'...

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  4. Il demone rappresentato nella seconda immagine è in verità un mio ritratto. A parte le tette, ovvio. Quelle le ho fatte aggiungere in un secondo momento.

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  5. OT: ottimi gli affiliati! :D

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  6. ragazzi, sono la webmistress di manga-web.net


    ho letto la vostra mail di richiesta; vorrei sapere se volete affiliarvi al sito o alla lega, o ad entrambi...

    lasciatemi una risposta, anche in tag


    http://www.manga-web.net


    sarete ricontattati per banner ed accordi espositivi.

    Grazie

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  7. E' la recensione dei Tre Nime vero?


    Quanti ricordi...


    Il Tutto e Il Nulla

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  8. I tre famosissimi Nime...

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  9. Sono felici che abbiano goduto con questo blog che itrattengono le masse con gli argomento.

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  10. Ahahah, ma io questa roba qui sopra non l'ho mai detta!

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