3 giugno 2008

Vita da cosplayer

Avete mai fatto caso a quelle persone che alle fiere del fumetto girano vestite da personaggi dei fumetti o di qualche cartone animato? O che si muovono e vestono i panni di eroi di film e videogiochi più o meno famosi? Ecco, quelli sono cosplayer, ovvero persone che fanno cosplay.Il termine "cosplay" in giapponese kosupure nasce dalla contrazione dei due termini inglesi costume (costume) e play (gioco/recitazione).
Questa pazzia ha origine in Giappone ma negli ultimi anni è arrivata anche in Italia e ha preso radici anche grazie alla creazione dell’A.Na.Co. (Associazione Nazionale Cosplay) che organizza fiere ed eventi in tutta Italia.
Nata nel 2003, questa associazione è riuscita ad ottenere in cinque anni di attività fiere con eventi completamente organizzati da lei, come il FESTIVAL DEL FUMETTO di Novegro (MI), l'HASTA COSPLAY di Asti (gestiti con il regolamento ufficiale dell'A.Na.Co.) e il primo raduno ufficiale italiano sul Gothic Lolita, il GLIM (Gothic Lolita Italian Meeting). Ma questi sono solo gli eventi storici, tra le ultime new entry degli eventi A.Na.Co. c'è da segnalare il LUDICOMIX di Empoli (FI) e FANTASYLANDIA a Lignano (UD) (di questo evento è da segnalare che il presidente dell'A.Na.Co. mi ha detto che siamo stati riconfermati per la terza edizione).

Ma vi siete mai chiesti cosa c’è dietro?
Non in molti di sicuro.
Quando ho visto per la prima volta un cosplayer, ho pensato solo che non ci assomigliava molto e che il vestito non era molto uguale… Ora se una frase del genere venisse detta a me, chi ha osato parlare potrebbe morire…
Se vuoi prepararti un cosplay, per quanto semplice possa essere, come minimo ci impiegherai, solo per l’abito, da un paio di mesi intensi ad un anno con calma. Poi ci sono i gadget, i vari accessori che caratterizzano il personaggio, il trucco ed eventuali parrucche da recuperare.
Tutto ciò se vai solo a passeggiare in fiera, ma se vuoi anche partecipare a qualche gara, devi studiare bene il personaggio ed eventualmente preparare una scenetta, quindi colonna sonora e battute, poi cercare di sapere come è il palco, come sono i supporti alla fiera, se puoi portare un cd, se hai possibilità di avere un microfono.
E poi che scena prepari? Una comica inventata di sana pianta o riproduci una parte del manga o dell’anime? E se porti un personaggio del videogioco? Il problema si complica.
Le scelte da fare sono parecchie e quello che posso fare ora è raccontarvi le avventure/disavventure dei miei primi cosplay conclusi. Ora ne sto preparando un altro ahimé più complesso.

Dalla teoria alla pratica...
Hinata Hyuga e Kiba Inuzuka, personaggi quasi secondari dell’anime/manga Naruto.
Come potete vedere nell’immagine, sembrano semplici: pinocchietti neri... felpa grigia con un po’ di pellicciotto... ecco, i simboli sulle maniche per Hinata, magari per quelli ci vuole un attimo in più.

In realtà quelli furono la cosa più facile…
Il cosplay di Hinata prevede, oltre pinocchietti e felpa: parrucca, lenti bianche (maledetto byakugan), kunai e shuriken (le armi dei ninja che, per chi non sapesse sono rispettivamente i pugnali e le “stelline rotanti”), il porta armi, i sandali e la fascia del villaggio.
Per il cosplay di Kiba non c'erano lenti bianche ma “denti canini” e Akamaru, il cagnolino bianco compagno fidato di Kiba.
Dopo aver capito la valanga di accessori che ti serviranno è capire quale materiale è il più economico e facile da reperire.
Nel mio caso ho utilizzato molto il panno lenci, sia per il simbolo sulla giacca che per i porta armi, essendo una stoffa che “non sfilaccia” quando la tagli (come ad esempio il cotone) e non ci sono grosse difficoltà a cucirlo a mano.
Questo stesso tessuto si è rivelato utile anche per i sandali, alla fine la parte più complicata del cosplay.

A volte le idee ti vengono nel momento più inaspettato. Il problema delle armi fu sempre il più tosto… Gli shuriken in commercio alle fiere sono in metallo, e non sono ammessi come accessori alle gare cosplay perché considerati vere e proprie armi. Quindi… come ovviare? L’idea me la diede un ragazzino delle medie dove lavoravo, aveva costruito uno shuriken con un vecchio cd, tagliato con la taglierina e colorato con l’indelebile nero: il lavoro era un po’ rozzo, ma era uno shuriken!
Così ne parlai con “Kiba” e lui si mise al lavoro. Recuperammo dei cd finti, ovvero quelli che si trovano in cima o in fondo alle colonne dei cd (si possono usare anche cd bruciati), così da non sprecare cd buoni. Poi il lavoro fu solo suo: per prima cosa li scartavetrò con la carta vetrata fine, per renderli opachi, e poi ci disegnò sopra la stella che andò a tagliare con le cesoie. Per colorarli usò l’aerografo con colori acrilici (ma si può pure usare una bomboletta spray) prima su un lato e poi sull’altro… ed ecco dei perfetti shuriken che puoi usare durante una scena in gara senza ammazzare nessuno.


…E adesso, cosa me ne faccio del mio cosplay?
Dopo aver risolto tutti i problemi tecnici legati all’abito, c’erano i problemi legati al gruppo: non si trattava infatti di un cosplay individuale, ma eravamo il gruppo “Konoha Cosplay” (Konoha è il nome del villaggio dove è ambientato il manga/anime di Naruto) E dovevamo organizzare qualunque cosa insieme.
E' importante precisare che il nostro era un gruppo un po’ particolare dato che provenivamo da tutta Italia, così una volta al mese ci trovavamo per provare, le varie scene che in teoria dovevamo fare in giro per la fiera… i risultati li potete vedere nei due video (video 1 & video 2).


All’interno delle prove delle varie scene c’è anche la caratterizzazione dei personaggi, e quindi, oltre ai copioni delle scene collettive, ti devi imparare i movimenti e la gestualità. Per Kiba nessun problema, le posizioni ed i movimenti erano relativamente fattibili, doveva solo comunicare con Akamaru. Ma Hinata… c’è stato da ridere, durante i combattimenti, soprattutto in uno molto importante che si pensava di riprodurre: per eseguire il Byakugan esegue tutta una serie di posizioni delle mani... bhè non è stato così facile impararle e quando mi sono resa conto che non si sarebbe fatta più la scena ho smesso subito di esercitarmi, anche perché ero abbastanza impacciata. Ma pure questo fa cosplay.



La sera della prima



Arriva il momento tanto atteso della fiera, e spesso ci sono gadget che devi utilizzare e non si trovano in giro: per noi furono i rotoli del villaggio della foglia. Ispirati a quelli dell’anime, i nostri sarebbero stati verdi e gialli, e soprattutto dovevano aprirsi. Il primo tentativo fu in carta pesta, ma non c’era possibilità di aprirli e scriverci dentro, così alla fine si risolse il problema con il panno lenci ed il cotone bianco con all’interno scritto il motto del gruppo “Konoha Cosplay – amicizia ed onestà”. I rotoli dovevano servirci per rubarceli a vicenda durante la fiera (li sentite citare nel video 2 nella scena del bosco).
Inoltre a pochi giorni dal Romics, il nostro boss ci comunicò che mancava Naruto, e che quindi per far passare la cosa per “voluta” serviva un cartellone con la scritta “Missing Naruto”.


Risolti i problemi dell’ultimo minuto, ci siamo trovati tutti al Romics e devo dire che facevamo la nostra figura come gruppo, anche perché devo segnalare che tra i nostri accessori avevamo Karasu, una marionetta alta un metro e settanta circa, il ventaglio di Temari nelle misure reali, e la giara di Gaara che era anche quella a misura reale (spesso certi gadget vengono riprodotti solo simbolicamente, più piccoli del naturale, perchè a misura reale non sono comodi nei movimenti e nel trasporto).
La giornata è andata bene, a causa di contrattempi e ritardi non siamo riusciti a partecipare alla gara cosplay ma ci siamo divertiti molto e ci hanno scattato parecchie foto, che per i cosplayer è importante tanto quanto partecipare ad una gara, perché più foto ti scattano, più il tuo cosplay è somigliante e più ti senti un grande cosplayer… e per questo il nostro gruppo è stato un gruppo di grandi cosplayer.