1991. Weekly Shounen Jump comincia a pubblicare Slam Dunk, il manga del talentuoso Takehiko Inoue per la prima volta alle prese con una storia lunga.
1993. Tv Asahi trasmette il primo di 101 episodi della versione animata del nostro manga.
1997. La Planet Manga adocchia il titolo e lo porta in Italia in volumetti con paginazione dimezzata rispetto ai tankoubon originali, 62 numeri al posto di 31, l'ultimo dei quali uscirà nell'estate del 2000.
2000. In autunno la programmazione dell'Anime Night di Mtv si arrichisce dell'anime Slam Dunk, cavalcando l'onda di un successo inaspettato.
Slam Dunk è famosissimo. Difficile che chi ha a che fare coi manga (anche solo marginalmente) non lo conosca, ma soprattutto impossibile che chi segue Mtv non l'abbia incrociato (o 7Gold e GXT che l'hanno riproposto): l'anime ha riscosso un successo se possibile ancor maggiore del manga, a riprova - semmai servisse - della forza del mezzo televisivo.
Trama: una squadra di basket composta unicamente da pazzi scatenati tenta la scalata al torneo nazionale, "capitanata" simbolicamente (anche perchè è l'ultima delle riserve) dal più scatenato di tutti, Hanamichi Sakuragi. Partita dopo partita, non solo Hanamichi scoprirà di poter rendersi utile, ma anche i suoi compagni di squadra inizieranno a credere fermamente nell'impresa, che può riuscire solo con la collaborazione di tutti.
Un po' stringata? Accontentatevi: storia, personaggi e quant'altro li trovate sulla Wikipedia; il mio scopo ora è quello di tentare una "recensione" un po' critica dell'opera, ma soprattutto di paragonare l'edizione cartacea a quella animata, possibilmente spingendo i fruitori della seconda tra le pagine della prima (no, la Planet Manga non mi paga per farlo).
IL MANGA
Ci sono vari fattori che mi fanno amare il manga di Slam Dunk, ma direi che i principali sono:
- è il primo manga che ho letto
- è disegnato da dio.
E i due fattori sono collegati, perchè me l'hanno prestato dopo aver notato che mi piaceva disegnare.
Poi ho amato la storia, i personaggi... potrei dire qualcosa su ognuno di loro (Hisashi Mitsui in testa!) e magari prima o poi lo farò, ma al momento è altro che mi preme maggiormente trattare.
Sto sfogliando il manga, e vedo quant'è ancora acerbo il tratto di Inoue.
Siamo nei primissimi anni '90 e il mangaka fino a quel momento aveva creato solo storie brevi1, quindi certe pecche a Slam Dunk si possono tranquillamente perdonare: ombre scarse o assenti, la definizione delle pieghe degli abiti e delle "sporgenze" del corpo affidata ai soli tratti di penna e per la profondità ci sono i sempiterni retini ("pecche", poi... molti manga si appoggiano unicamente su queste tecniche). Eppure il suo disegno mi ha colpito fin da subito: per la precisione dei dettagli, per la scelta di disegnare realisticamente volti, corpi, movimenti... scelta assolutamente non scontata, anche se si parla di sport: tutti abbiamo presente l'assurdità di certe pose in notissimi prodotti su calcio, pallavolo, tennis (devo fare sul serio dei titoli o vi sono venuti in mente immediatamente, neanche fosse un caso di imprinting?).
Il Dottor T. invece (come si definisce lo stesso Inoue in alcune brevi comparse nella storia) il basket ce lo insegna sul serio: tendendo i muscoli dei suoi personaggi quando saltano, immortalando rivoli di sudore e smorfie di stanchezza, posizionando correttamente le mani sul pallone per un tiro libero (pallone che non si deforma, eh! Occhio che questo non è un dettaglio da poco!).
Inoue comunque non rinuncia certo alle classiche "storipiature" delle fattezze dei personaggi, ma lo fa con uno scopo preciso: essendo un'opera su giovani liceali teppisti e fuori di testa, il maestro fa largo uso del Super Deformed (alcuni esempi nelle immagini poco sotto), tecnica da sempre usata per sottolineare idiozia, ironicità, sottintesi e personalità nascoste. Eppure anche il Super Deformed va via via diminuendo con l'avanzare della storia e la crescita dei personaggi.
E insieme ai suoi ragazzi, anche Inoue cresce. Ce lo dimostra a modo suo, nei disegni: le tavole a colori degli ultimi numeri (che purtroppo sono in bianco e nero nel manga e si trovano in versione originale solo nell'Illustration Book2, forse in Slam Dunk Deluxe3) offrono un flash sulla maestria del sensei con pennello, pennarello, pastello o china: Inoue adora giocare col chiaroscuro, sempre contrastatissimo, e mischiare le tecniche classiche del manga - china e retini - a strumenti inusuali4.
Vi faccio un paio di esempi, così spezzate la lettura con qualche immagine:
Kaede Rukawa e Hanamichi Sakuragi esultano dopo l'unico caso di collaborazione volontaria tra i due eterni rivali.
La tavola originale a colori è realizzata a pastello; inevitabilmente se ne perde la forza cromatica nell'edizione del manga, dove il rosso acceso delle divise (e dei capelli di Hanamichi) si perde in un bicromatico chiaroscuro, ma nulla viene comunque tolto alla forza emotiva dell'immagine, riassunto di rabbia, stanchezza, velocità e gioia. Adoro Inoue.
Foto di gruppo per tutto il team dello Shohoku, supporters compresi.
L'allegria dell'occasione in cui la foto viene scattata (non vi anticipo nulla, leggete il manga, anche perchè nell'anime questo momento manca) è tutta presente nelle ampie chiazze di colore fortemente chiaroscurate della tavola originale. Purtroppo in bianco e nero l'effetto non è altrettanto d'impatto: i rossi e i blu si fondono inevitabilmente in aree scure e mal definite... La tavola e il momento per il quale è stata realizzata mantengono comunque un fascino particolare e gli amanti del manga non possono non trovare, dietro l'espressione di ogni personaggio, tutte le motivazioni che l'hanno spinto fino a quel punto.
Insomma, siamo agli albori del realismo che in Real5 e Vagabond6 (con tecniche molto diverse) vediamo portato su carta. E sto solo parlando di realizzazione grafica, eh. E di un prodotto - ripeto - acerbo e in molte parti immaturo.
Non mi spingo a parlare della storia o dei protagonisti perchè lo scopo di queste righe è principalmente il paragone con l'anime: l'anime infatti segue la storia abbastanza fedelmente, a parte alcuni inserti per dare un tocco shoujo o alcuni passaggi - francamente inutili - che semplicemente accentuano l'aspetto demenziale dell'opera. Ah, e l'anime non si conclude. Insomma, non avrebbe senso fare un paragone sul lato della narrazione.
L'ANIME
Beh, e allora parliamone, di quello schifo di anime (non ho mezze misure, lo so...).
Sempre per spezzare, vi offro un paio di scansioni dal manga (sono pagine consecutive che raccontano un particolare "difetto" di Hanamichi; ricordo che i balloon dei manga si leggono da destra a sinistra e dal basso in alto) che potrete leggere e poi paragonare col video dell'episodio corrispondente.
Fate i vostri debiti paragoni e forse potrete intuire da soli la risposta alla seguente domanda: perchè l'anime è un prodotto pessimo, secondo la sottoscritta?
Ecco le mie risposte:
- Perchè ha un chara obbrobrioso, che niente c'azzecca con l'ottima prova del sensei Inoue: i personaggi risultano sproporzionati e scoordinati, il colore assurdo (il "rosa" degli incarnati è inumano oltre che piatto e bidimensionale) e gli sfondi sono semplificati a delle banalissime immagini standard;
- Perchè si è voluto caricaturare i personaggi nei loro modi di fare, parlare, agire, si nota chiaramente dal paragone manga/filmato. Un esempio a caso per chi conosce la serie: evidentemente gli adattatori hanno pensato che la strafottenza di Kaede Rukawa non venisse sufficientemente resa da Inoue, che sceglie per lui un modo di fare silenzioso e arrogante soprattutto nei confronti di Hanamichi (Inoue gioca tutto su piccoli balloon via di mezzo tra frasi sussurrate e pensieri inespressi: "tanto sbagli", "idiota" etc.); nell'anime parla veramente un po' troppo, e con quel doppiaggio che mi fa accapponare la pelle l'effetto finale è di caricatura eccessiva del suo disprezzo per il protagonista. Già non è un personaggio simpatico, così poi...
- Perchè il doppiaggio italiano, come appena accennato, è vergognoso. E per la scelta delle voci (cavolo, ma Rukawa ha 15 anni! Avete mai sentito un 15'enne parlare come mio nonno?), e per il continuo farsetto cui nessuno dei personaggi pare immune (in pochi minuti di video praticamente solo Akagi non parla in maniera idiota), e per la traduzione (volgare, esagerata, forzata per non so quale motivo: neanche anime ben più pesanti, con protagonista magari la yakuza, arriverebbero a espressioni tanto idiote e/o eccessive);
- Perchè praticamente è la brutta copia del manga, creato per cavalcare l'onda di personaggi amatissimi in patria e all'estero: l'aggiunta di pezzi più shoujo e la mano pesantissima sulla demenzialità sono la prova lampante della ricerca di consenso tra tutte le fasce pubblico. Un prodotto di cui non sentivo il bisogno, sinceramente, e forse anche in Giappone a un certo punto è stato così, dato che l'anime si ferma alla qualificazione per i campionati nazionali mentre il manga va ben oltre (risparmiandoci in effetti il pessimo adattamento delle tavole di cui vi ho offerto le scansioni più sopra).
In conclusione... lo so, lo so: i fan dell'anime di Slam Dunk sono veramente tanti, molti hanno cominciato a leggere il manga dopo aver visto l'anime e ringraziano Mtv per aver permesso loro questa piacevole scoperta... eppure non mi capacito del fervore con cui difendono un prodotto scadente che dalla sua non ha neanche la scusa dell'età (molti anime contemporanei e precedenti Slam Dunk lo doppiano di brutto a qualità).
Sentirmi rispondere "mi piace perchè fa ridere" non mi aiuta certo a capire... il manga è ben più ironico... ma magari c'è chi ride se scrivo "caccapupù caccapupù", eh.
Però sono comunque una persona di larghe vedute, se qualcuno trova modo di ribaltare le mie tesi ben venga. A voi!
1993. Tv Asahi trasmette il primo di 101 episodi della versione animata del nostro manga.
1997. La Planet Manga adocchia il titolo e lo porta in Italia in volumetti con paginazione dimezzata rispetto ai tankoubon originali, 62 numeri al posto di 31, l'ultimo dei quali uscirà nell'estate del 2000.
2000. In autunno la programmazione dell'Anime Night di Mtv si arrichisce dell'anime Slam Dunk, cavalcando l'onda di un successo inaspettato.
Slam Dunk è famosissimo. Difficile che chi ha a che fare coi manga (anche solo marginalmente) non lo conosca, ma soprattutto impossibile che chi segue Mtv non l'abbia incrociato (o 7Gold e GXT che l'hanno riproposto): l'anime ha riscosso un successo se possibile ancor maggiore del manga, a riprova - semmai servisse - della forza del mezzo televisivo.
Trama: una squadra di basket composta unicamente da pazzi scatenati tenta la scalata al torneo nazionale, "capitanata" simbolicamente (anche perchè è l'ultima delle riserve) dal più scatenato di tutti, Hanamichi Sakuragi. Partita dopo partita, non solo Hanamichi scoprirà di poter rendersi utile, ma anche i suoi compagni di squadra inizieranno a credere fermamente nell'impresa, che può riuscire solo con la collaborazione di tutti.
Un po' stringata? Accontentatevi: storia, personaggi e quant'altro li trovate sulla Wikipedia; il mio scopo ora è quello di tentare una "recensione" un po' critica dell'opera, ma soprattutto di paragonare l'edizione cartacea a quella animata, possibilmente spingendo i fruitori della seconda tra le pagine della prima (no, la Planet Manga non mi paga per farlo).
IL MANGA
Ci sono vari fattori che mi fanno amare il manga di Slam Dunk, ma direi che i principali sono:
- è il primo manga che ho letto
- è disegnato da dio.
E i due fattori sono collegati, perchè me l'hanno prestato dopo aver notato che mi piaceva disegnare.
Poi ho amato la storia, i personaggi... potrei dire qualcosa su ognuno di loro (Hisashi Mitsui in testa!) e magari prima o poi lo farò, ma al momento è altro che mi preme maggiormente trattare.
Sto sfogliando il manga, e vedo quant'è ancora acerbo il tratto di Inoue.
Siamo nei primissimi anni '90 e il mangaka fino a quel momento aveva creato solo storie brevi1, quindi certe pecche a Slam Dunk si possono tranquillamente perdonare: ombre scarse o assenti, la definizione delle pieghe degli abiti e delle "sporgenze" del corpo affidata ai soli tratti di penna e per la profondità ci sono i sempiterni retini ("pecche", poi... molti manga si appoggiano unicamente su queste tecniche). Eppure il suo disegno mi ha colpito fin da subito: per la precisione dei dettagli, per la scelta di disegnare realisticamente volti, corpi, movimenti... scelta assolutamente non scontata, anche se si parla di sport: tutti abbiamo presente l'assurdità di certe pose in notissimi prodotti su calcio, pallavolo, tennis (devo fare sul serio dei titoli o vi sono venuti in mente immediatamente, neanche fosse un caso di imprinting?).
Il Dottor T. invece (come si definisce lo stesso Inoue in alcune brevi comparse nella storia) il basket ce lo insegna sul serio: tendendo i muscoli dei suoi personaggi quando saltano, immortalando rivoli di sudore e smorfie di stanchezza, posizionando correttamente le mani sul pallone per un tiro libero (pallone che non si deforma, eh! Occhio che questo non è un dettaglio da poco!).
Inoue comunque non rinuncia certo alle classiche "storipiature" delle fattezze dei personaggi, ma lo fa con uno scopo preciso: essendo un'opera su giovani liceali teppisti e fuori di testa, il maestro fa largo uso del Super Deformed (alcuni esempi nelle immagini poco sotto), tecnica da sempre usata per sottolineare idiozia, ironicità, sottintesi e personalità nascoste. Eppure anche il Super Deformed va via via diminuendo con l'avanzare della storia e la crescita dei personaggi.
E insieme ai suoi ragazzi, anche Inoue cresce. Ce lo dimostra a modo suo, nei disegni: le tavole a colori degli ultimi numeri (che purtroppo sono in bianco e nero nel manga e si trovano in versione originale solo nell'Illustration Book2, forse in Slam Dunk Deluxe3) offrono un flash sulla maestria del sensei con pennello, pennarello, pastello o china: Inoue adora giocare col chiaroscuro, sempre contrastatissimo, e mischiare le tecniche classiche del manga - china e retini - a strumenti inusuali4.
Vi faccio un paio di esempi, così spezzate la lettura con qualche immagine:
Kaede Rukawa e Hanamichi Sakuragi esultano dopo l'unico caso di collaborazione volontaria tra i due eterni rivali.
La tavola originale a colori è realizzata a pastello; inevitabilmente se ne perde la forza cromatica nell'edizione del manga, dove il rosso acceso delle divise (e dei capelli di Hanamichi) si perde in un bicromatico chiaroscuro, ma nulla viene comunque tolto alla forza emotiva dell'immagine, riassunto di rabbia, stanchezza, velocità e gioia. Adoro Inoue.
Foto di gruppo per tutto il team dello Shohoku, supporters compresi.
L'allegria dell'occasione in cui la foto viene scattata (non vi anticipo nulla, leggete il manga, anche perchè nell'anime questo momento manca) è tutta presente nelle ampie chiazze di colore fortemente chiaroscurate della tavola originale. Purtroppo in bianco e nero l'effetto non è altrettanto d'impatto: i rossi e i blu si fondono inevitabilmente in aree scure e mal definite... La tavola e il momento per il quale è stata realizzata mantengono comunque un fascino particolare e gli amanti del manga non possono non trovare, dietro l'espressione di ogni personaggio, tutte le motivazioni che l'hanno spinto fino a quel punto.
Insomma, siamo agli albori del realismo che in Real5 e Vagabond6 (con tecniche molto diverse) vediamo portato su carta. E sto solo parlando di realizzazione grafica, eh. E di un prodotto - ripeto - acerbo e in molte parti immaturo.
Non mi spingo a parlare della storia o dei protagonisti perchè lo scopo di queste righe è principalmente il paragone con l'anime: l'anime infatti segue la storia abbastanza fedelmente, a parte alcuni inserti per dare un tocco shoujo o alcuni passaggi - francamente inutili - che semplicemente accentuano l'aspetto demenziale dell'opera. Ah, e l'anime non si conclude. Insomma, non avrebbe senso fare un paragone sul lato della narrazione.
L'ANIME
Beh, e allora parliamone, di quello schifo di anime (non ho mezze misure, lo so...).
Sempre per spezzare, vi offro un paio di scansioni dal manga (sono pagine consecutive che raccontano un particolare "difetto" di Hanamichi; ricordo che i balloon dei manga si leggono da destra a sinistra e dal basso in alto) che potrete leggere e poi paragonare col video dell'episodio corrispondente.
Fate i vostri debiti paragoni e forse potrete intuire da soli la risposta alla seguente domanda: perchè l'anime è un prodotto pessimo, secondo la sottoscritta?
Ecco le mie risposte:
- Perchè ha un chara obbrobrioso, che niente c'azzecca con l'ottima prova del sensei Inoue: i personaggi risultano sproporzionati e scoordinati, il colore assurdo (il "rosa" degli incarnati è inumano oltre che piatto e bidimensionale) e gli sfondi sono semplificati a delle banalissime immagini standard;
- Perchè si è voluto caricaturare i personaggi nei loro modi di fare, parlare, agire, si nota chiaramente dal paragone manga/filmato. Un esempio a caso per chi conosce la serie: evidentemente gli adattatori hanno pensato che la strafottenza di Kaede Rukawa non venisse sufficientemente resa da Inoue, che sceglie per lui un modo di fare silenzioso e arrogante soprattutto nei confronti di Hanamichi (Inoue gioca tutto su piccoli balloon via di mezzo tra frasi sussurrate e pensieri inespressi: "tanto sbagli", "idiota" etc.); nell'anime parla veramente un po' troppo, e con quel doppiaggio che mi fa accapponare la pelle l'effetto finale è di caricatura eccessiva del suo disprezzo per il protagonista. Già non è un personaggio simpatico, così poi...
- Perchè il doppiaggio italiano, come appena accennato, è vergognoso. E per la scelta delle voci (cavolo, ma Rukawa ha 15 anni! Avete mai sentito un 15'enne parlare come mio nonno?), e per il continuo farsetto cui nessuno dei personaggi pare immune (in pochi minuti di video praticamente solo Akagi non parla in maniera idiota), e per la traduzione (volgare, esagerata, forzata per non so quale motivo: neanche anime ben più pesanti, con protagonista magari la yakuza, arriverebbero a espressioni tanto idiote e/o eccessive);
- Perchè praticamente è la brutta copia del manga, creato per cavalcare l'onda di personaggi amatissimi in patria e all'estero: l'aggiunta di pezzi più shoujo e la mano pesantissima sulla demenzialità sono la prova lampante della ricerca di consenso tra tutte le fasce pubblico. Un prodotto di cui non sentivo il bisogno, sinceramente, e forse anche in Giappone a un certo punto è stato così, dato che l'anime si ferma alla qualificazione per i campionati nazionali mentre il manga va ben oltre (risparmiandoci in effetti il pessimo adattamento delle tavole di cui vi ho offerto le scansioni più sopra).
In conclusione... lo so, lo so: i fan dell'anime di Slam Dunk sono veramente tanti, molti hanno cominciato a leggere il manga dopo aver visto l'anime e ringraziano Mtv per aver permesso loro questa piacevole scoperta... eppure non mi capacito del fervore con cui difendono un prodotto scadente che dalla sua non ha neanche la scusa dell'età (molti anime contemporanei e precedenti Slam Dunk lo doppiano di brutto a qualità).
Sentirmi rispondere "mi piace perchè fa ridere" non mi aiuta certo a capire... il manga è ben più ironico... ma magari c'è chi ride se scrivo "caccapupù caccapupù", eh.
Però sono comunque una persona di larghe vedute, se qualcuno trova modo di ribaltare le mie tesi ben venga. A voi!
NOTE
1 Storie brevi dalle quali tra l'altro pesca alcune idee (usanza per nulla rara tra i mangaka), come il personaggio di Kaede da Kaede Purple (1988), somigliante solo per nome e aspetto al Kaede Rukawa di Slam Dunk.
2 Slam Dunk Illustration Book, edito in Italia dalla Planet Manga.
3 Il successo di Slam Dunk ha spinto la Planet Manga a riproporlo prima in una collection di 31 numeri (come i tankoubon originali) e poi in un'edizione "di lusso": formato più grande, carta più spessa, sovracoperta, prezzo proibitivo, per citare alcune novità. Chissà come mai la Deluxe pare non aver avuto molto successo, tanto che al momento la pubblicazione sembra sospesa e rimandata a data da destinarsi... credo quindi ignoreremo per un pezzo come realizzeranno le tavole prese ad esempio in questo articolo.
4 Solo un accenno al manga Buzzer Beater, realizzato dal mangaka originariamente per il web e poi pubblicato - in un formato anomalo peraltro - su carta. Nel primo numero dell'edizione italiana (by Planet Manga) si legge in seconda di copertina: "[...] Il mio tratto a un certo punto è cambiato (dal 9° capitolo, n.d.Miz.), perchè mi sono slogato l'indice della mano mentre stavo giocando a pallacanestro. Allora ho iniziato a usare il pennarello, potendo così disegnare senza premere troppo. Poi mi sono reso conto che le linee realizzate dopo questo infortunio si vedevano meglio sullo schermo".
5 Real, manga edito in Italia dalla Planet Manga (serie in corso con periodicità biblica).
6 Vagabond, manga edito in Italia dalla Planet Manga (serie in corso).
Il pezzo è evidentemente pensato per chi già conosce la serie, lo so... ma se avessi fatto un'introduzione dei personaggi sarebbe diventato chilometrico (oltre a scopiazzare la Wiki, che è lì apposta per questo tipo di curiosità).
RispondiEliminaSpero comunque che possa risultare leggibile anche a chi non si è mai interessato a SD: è uno spokon (manga sportivo) che ormai è nella storia e merita veramente; in più non è così difficile reperirlo (nelle fiere ho visto la Collection - quella che ho io - tutta in blocco a prezzo di copertina o meno, poi c'è internet).
Slam Dunk è stato uno degli ultimi manga che lessi nel mio periodo di lettura più florido. O almeno lo sarebbe stato se non mi fossi fermato al sesto o settimo volumetto. Tutto sommato non mi dispiacque, aveva i suoi momenti, ma nel complesso non mi prese come invece speravo. E siccome era un periodo in cui mi ritrovai costretto a dover fare economia, rientrò anch'esso tra i tagli delle spese. Ogni tanto mi domando ancora se ho fatto bene o se ho fatto male. Comunque è così che andò a finire.
RispondiEliminaChiedo scusa per il ritardo...ma solo stamani ho avuto il tempo di leggere tale articolo.
RispondiEliminaNon sono mai stato un fan di Slam Dunk. Sia perché il basket è uno di quei sport che non mi ha mai attirato. Indubbiamente le immagini del manga sono molto ben curate e catturano di certo l'occhio del lettore.
Ma per l'anime non ho mai avuto una particolare attenzione di sgeuirlo.
X Deep: non credo l'avrei comprato neanche io, se all'epoca della sua uscita fossi stata già una divoratrice di manga come sono ora.
RispondiEliminaSapevo poco o niente di manga (ma parecchio di anime). Me lo prestarono per questioni meramente "grafiche" e l'ho letto, invece di sfogliarlo e basta, solo per curiosità: alla fine il mio interesse iniziale era tutto per le immagini.
Già ora nella libreria ho solo 3 titoli di spokon (Slam Dunk, Real dello stesso Inoue e Generation Basket - anche questo preso per i disegni)... figurati quella volta cosa mi interessava di un manga sportivo.
Ma la storia cresceva a vista d'occhio, numero dopo numero... le partite erano per Inoue l'originalissima chiave per definire i suoi personaggi, non semplici momenti di sport... e che personaggi!
Quindi, se avessi avuto confidenza col mercato dei manga e facendo un po' di "fantaquisti", credo avrei cominciato a comprarlo a serie bella che cominciata (ma tanto poi è uscita la collection e l'ho preso tutto lo stesso).
Alla fine nella mia libreria resta un titolo sui generis, per le emozioni che mi regala ad ogni lettura, per il disegno che tanto amo, per il genere che di per sè non mi interesserebbe ma che in questo caso mi ha colpito, per la mia storia personale che si intreccia a questo manga... Forse è proprio per tutto questo che riesco a trattare Slam Dunk con così tanta confidenza, come in questo post.
...E vabbè, sono vagamente andata fuori tema, ma alla fine chissene.
X Syrith: spessissimo, molto più di quello che si può immaginare, ho letto/sentito persone che dicevano "con SD mi sono avvicinato al basket"... boh, non è certo il mio caso - sono sportiva come un bradipo zoppo - ma sai tu nel tuo caso che effetti avrebbe la lettura di questo manga :D
Con l'anime sei stato lungimirante.
:P
Diobò è disegnato bene, è un cazzo di capolavoro.
RispondiEliminaPerò per me è anche la storia, figa.
Ah, beh, sìsì, anche la storia è figherrima!
RispondiEliminaMiz
RispondiEliminaSinceramente ho trovato slam dunk emozionante, sono pochi i manga che mi facciano emozionare così. Non credo si debba per forza essere appassionati di basket per leggerlo...sarà il leggerlo che vi farà appassionare al basket !