29 dicembre 2007

Dizionario: A

Particolarità di questo dizionario
Ormai trovare i significati delle parole giapponesi è veramente facile. Anche l'uso che si fa di certi tecnicismi è spiegato ovunque (pensiamo solo al vasto spazio nella Wikipedia riservato ad anime e manga).
La sfida di questo dizionario non è nelle spiegazioni, ma nel modo in cui queste vengono effettuate... insomma, negli esempi, tratti da anime o manga conosciuti (potreste scoprire particolarità che non avevate notato), o poco noti (tra i quali ci potrebbero essere titoli di vostro gradimento, perchè no). Nei commenti quindi sarebbe bello poter leggere non solo i vostri pareri sul lavoro, ma anche i vostri consigli, le vostre esperienze, richieste di termini che non conoscete o magari errata corrige. Ah, anche vostri contributi, perchè no!

Alcune note sulla pronuncia
La "U" praticamente non si legge ("suki" si leggerà più o meno "ski")
Il dittongo "OU" si pronuncia come una "O" lunga e traslitterato si può trovare anche come "ō".

Specificato questo, cominciamo col dizionario vero e proprio.


AA, intesa come prima lettera dell'alfabero giapponese, che col nostro ha solo questa somiglianza. Intanto, oltre ai kanji (cioè i famosi ideogrammi), vengono usati 2 alfabeti sillabici, l'Hiragana (l'alfabeto "normale") e il Katakana. Ho pensato di linkare (tabella 1; tabella 2; tabella 3) l'immagine del katakana, l'alfabeto usato per trascrivere i nomi stranieri e per attirare l'attenzione del lettore su un dato termine (una sorta di grassetto o corsivo). Con alcuni accorgimenti (se volete li spiego nei commenti) vi permetterà di scrivere il vostro nome in giapponese.
A parte questo, l'alfabeto può tornare utile nei manga e negli anime ad ambientazione scolastica, dove capita che facciano l'appello giusto per scoprire che il protagonista della serie è puntualmente assente.
Esempio
In una delle puntate di Yu Yu1 accade proprio quanto detto sopra: Yusuke fa di cognome Urameshi... beh, il suo nome, cominciando con la terza lettera dell'alfabeto (e non la ventesima), è tra i primi ad essere fatto.

AHO/AHOU = stupido (v. Baka)

AIAI = Amore
Termine indispensabile in anime e manga. Per gli adolescenti (e non) che amano dire "ti amo" in tutte le lingue del mondo, ecco come lo direbbero i giapponesi: 愛している ("aishiteiru").
Come per noi italiani, non esiste in giapponese un solo modo per esprimere un sentimento d'amore. Molto diffuso in anime e manga è "suki", che letteralmente vuol dire "mi piace/i". Si può usare un po' per qualsiasi cosa (cibi compresi) ma avendo un significato molto meno "potente" di "ai" si adatta bene alle atmosfere dolci e innocenti degli shojo (i manga per ragazze): è una sorta di "ti voglio bene", insomma, e sentire "suki" al posto di "ai" da la sensazione di un sentimento delicato e affettuoso.
MODIFICA del 19.01.2008: ho fatto recentemente caso a un altro modo per dire "amore", cioè "koi": dall'uso che ne fanno (sulla base dei miei esempi) sembra non avere particolari sfumature d'uso o intensità di sorta. E' come se descrivesse "un dato di fatto" puro e semplice, tanto che l'amante (inteso in senso etimologico) si dice "koibito", cioè "persona che si ama". (filmatino di esempio al commento #49)
Esempio
Ecco alcune scene dall'anime Loveless2. Il protagonista, Ritsuka, per una serie di vicende parecchio spiacevoli, si interroga spesso su cosa sia l'Amore, ancor di più dopo aver conosciuto Soubi, che del termine "suki" fa un uso "esagerato" e a volte contraddittorio.

AKUMA = diavolo, demone (v. Bakemono)

ANATA = Tu
Siamo in piena grammatica giapponese, eppure il rischio s'ha da correre per poter spiegare alcuni usi particolari a) di questo pronome, b) della resa in giapponese della seconda persona singolare.
a) Per quanto grammaticalmente corretto, dire "tu/anata sei, fai, etc" non va sempre bene, anzi. Per parlare con la persona che abbiamo davanti useremo "anata" solo se vogliamo dimostrare un grado di confidenza veramente alto... tanto alto che negli anime è così che sentiamo le mogli rivolgersi al marito: in quel caso può essere tranquillamente tradotto come "caro".
b) E allora come fanno a rivolgersi all'interlocutore? La forma più comune (ed educata) è il parlare in terza persona, usando come soggetto il cognome (o il nome) dell'interpellato o la professione. Esistono poi dei pronomi alternativi, il cui uso denota, di caso in caso, maggior confidenza ("kimi") o addirittura maleducazione ("omae", "anta"). "Kisama" e "temee" sono poi veri e propri insulti: è come se dicessimo "tuuuu!!! Brutto *censura*!!!".
Esempio
Per la questione dell' "anata=caro" non credo servano particolari spiegazioni, così come per gli altri pronomi citati: fateci semplicemente caso ;) . Piuttosto ecco pochi secondi dalla puntata 10 di D.Gray-man3, in cui è facile capire l'uso della terza persona usata come un "tu" (grazie al nome "comprensibile" dell'interpellata, Miranda(-san), con cui Allen sta parlando direttamente; Allen comunque parla sempre come un libro di grammatica...).

兄貴ANIKI = Fratello maggiore.
E' un termine caro alla Yakuza, la mafia giapponese: i subalterni si rivolgono così ai loro superiori e mentori, purchè questi non siano il capo (quello lo chiamano "capo", logicamente).
L'uso di un termine del genere in un manga o in un anime, inoltre, richiama la struttura mafiosa anche in contesti che di mafioso non hanno nulla, garantendo una certa ironia sia sul personaggio che usa il termine sia su colui al quale si rivolge.
Esempio

Esempio fresco di edicola il numero 8 di Host Club4, in cui il primogenito di un capo della Yakuza si rivolge con questo termine a uno dei protagonisti, per esprimergli la sua devozione (non che Mori ne sia entusiasta) (ricordo che i fumetti dei manga si leggono dall'alto in basso e da destra a sinistra). Ecco la stessa scena ripresa nella puntata 22 dell'anime (per la cronaca, il tipo non si chiama veramente Bossanova...).

ANIME = cartone animato giapponese
Vale sia per serie tv che lungometraggi o OAV; deriva dalla parola inglese "animation" (e infatti è scritto in katakana).
Il vero pioniere dell'animazione giapponese è Osamu Tezuka, il "dio del manga", che curò personalmente la trasposizione su piccolo schermo dei suoi manga, fin dalla fine degli anni '50: l'anime di Astroboy (Tetsuwan Atomu, "l'atomo potente", come si può sentire nella prima sigla), del 1963, è uno dei primissimi trasmessi dalla tv giapponese, se non il primo.
Sui dettagli storici è meglio non soffermarsi, forse in futuro potranno essere oggetto di un post a parte...

ARIGATOU = Grazie
Vi piacerebbe che fosse così semplice! E invece, siccome i giapponesi hanno un fortissimo senso delle gerarchie sociali e ci tengono a rivolgersi nel modo corretto a chiunque si trovino davanti, hanno solo quella tonnellata di modi per dire Grazie... Eccone alcuni.
ARIGATOU GOZAIMASU (o gozaimashita): l'ideale per ogni occasione, sicuramente educato, diventa formalissimo, quasi retrò se usato nella forma tra parentesi.
ARIGATOU: meno formale, da usare se si ha a che fare con persone che si conoscono.
DOUMO: viene usato principalmente dai maschi o dalle ragazze che hanno un modo di fare un po' grezzo, e già questo rende l'idea del tipo di utilizzo. Può risultare pure scortese, se rivolto a qualcuno verso cui dovremmo comportarci con maggior rispetto.
Esempio
Nell'anime xxxHOLiC5, Doumeki è un ragazzo di poche parole con un modo di fare naturalmente sfacciato, che tratta tutti con totale spontaneità, senza preoccuparsi di essere formale: ringrazia poco, e quando lo fa usa "doumo". Himawari invece è una ragazza molto gentile ed educata (a tratti fastidiosa, n.d.Miz); dice "hontouni arigatou", traducibile con "grazie veramente"; in ogni caso è raro che usi "arigatou" da solo.

ATASHI = io (pronome femminile) (v. boku)




NOTE
1Manga: Yu Yu Hakusho, di Yoshihiro Togashi, edito in Italia dalla Star Comics come Yu degli Spettri. Anime: Yu Yu, 112 puntate, trasmesso in Italia da Mtv e La7.
2Manga: Loveless, di Yun Kouga, inedito in Italia; Anime omonimo di 12 puntate (I serie), recuperabile sottotitolato in italiano. Loveless è uno "shonen ai", cioè tratta di "amore tra ragazzi" visto in un ottica tutta femminile (arrivati alla "S" avrò modo di spiegare cosa si intende).
3Manga: D.Gray-man, di Katsura Hoshino, edito in Italia dalla Planet Manga. Anime omonimo tuttora in prosecuzione e recuperabile sottotitolato in italiano.
4Manga: Host Club, di Bisco Hatori, edito in Italia dalla Planet Manga. Anime: Ouran Koukou Host Club (et similia), 26 episodi, recuperabile sottotitolato in italiano.

5Manga: xxxHOLiC, delle Clamp, edito in Italia dalla Star Comics. Anime omonimo tuttora in prosecuzione, al momento è possibile recuperare la prima serie (24 episodi) sottotitolata in italiano.

Copyright di immagini e video degli aventi diritto; un ringraziamento va anche ai vari gruppi di fansubbers che diffondono in Italia le novità giapponesi.

Argomenti correlati: Dizionario: 1-10, Dizionario B, Dizionario B (2) - C

45 commenti:

  1. A parte Loveless (ma era ottimo per spiegare "SUKI"... verrà usato quel centinaio di volte per puntata, e poi l'anime è favoloso!) sono tutti titoli piuttosto noti e usciti in Italia almeno come manga.

    E dire che ho scartato parecchio, venivano 2 esempi per voce! Da roba famosa come Naruto e Bleach (ritrovare un episodio specifico su centinaia di puntate è dura... ho rinunciato prima di cominciare a cercare!), a Yamato Nadeshiko Shichi Henge e Rental Magica (titoli ignoti, lo so...)

    Avevo pensato anche a un episodio di Zero no Tsukaima per "AI" (dirà almeno 4 volte "aishiteiru" in 15 secondi) e a uno di Angel Heart per "ANIKI" (del resto City Hunter con la Yakuza ci ha a che fare sul serio)


    Beh, visto quanto mi sono dilungata per la lettera A, penso che ci sarà modo di tirar fuori altre cosucce interessanti (magari anche dai manga!) in futuro, sempre che il tutto risulti in qualche modo interessante... ^__^


    (Giò non ridere)

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  2. Per il katakana... I giapponesi, avrete visto, usano solo sillabe (consonante + vocale o solo vocale, a parte N), quindi siccome la U la leggono poco, si usano le sillabe con la U per "mimare" i gruppi di consonanti. Siccome non esiste il suono TU, si usa il TO (e DO).

    Chiaramente L e R sono la stessa cosa :P

    Quindi:

    Mizar = MI-ZA-RU

    Imagoaltrove = I-MA-GO-A-RU-TO-RO-BE (per la V poi si può anche usare una U con due lineette piccole in alto e la vocale per fare la sillaba scritta in piccolo in basso: "Ue", per capirsi)

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  3. Ovviamente, sono stata a ripetere 'suki' due-tre volte, cercando anche di emulare (ahah!) la pronuncia che ho sentito negli anime sub... Ho storto un pò la bocca, quasi a voler accennare un sorriso; non si dovrebbero aprire molto le labbra, comunque, no?

    Per quanto riguarda il 'ti amo', in cinese se non erro si dice 'wo ai ni' (Shampoo faceva a Ranma una testa così)... Non so quanto nesso ci sia sul piano morfologico fra le due lingue (non so se giapponese e cinese derivino dallo stesso ceppo, un pò come gli idiomi neolatini), ma mi è venuto come esempio lampante mentre leggevo! Ho centrato o è un caso?

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  4. Hoshikuzu


    ...

    Come cacchio si legge?? O_o

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  5. Questione AI: sai che non so per il parlato come funzioni? Conosco a grandi linee l'evoluzione del giapponese scritto (che è una "versione" del cinese adattata alla lingua giapponese), ma per l'oralità... Non escludo che il termine "AI" sia arrivato dalla cina insieme al kanji corrispondente, ma qui si va oltre la mia - scarsa - conoscenza in merito...


    Hoshikuzu: ahahaha, non complicarti la vita! Dipende da persona a persona, comunque! c'è chi le legge di più e chi di meno, le U. Con un po' di esercizio si riesce a darne una lettura simil decente!


    (mi cancelli quel mio commento che è sbucato nel nulla, qui sopra?)

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  6. A proposito (OT)!

    Ieri sera sono stata per la prima volta al ristorante jap... Ovviamente non ho mangiato nulla, perchè io ed i prodotti di mare non andiamo d'accordo (cosa non si fa per amore). C'era una famiglia di 4 nipponici, palesemente turisti in vacanza (e quando mai... Mi chiedo perchè Napoli pulluli di giapponesi durante tutto l'anno ed io per pagarmi un viaggio fin da loro debba aspettare minimo minimo tre anni di stipendio - quando ne avrò uno - ), ed il pater familias prese un piatto di spaghetti. Ebbene, li mangiava proprio come nei cartoni animati, alla Ataru Moroboshi... Cioè, faceva un casino di pazzi, tirandoli su molto rumorosamente!!! Cacchio, se scottano troppo soffia invece di ingozzarti così, perdio!

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  7. (Giò non ridere)

    non lo faccio per due motivi: 1) non capirebbero; 2) sono una persona seria!


    cmq per quanto riguarda la cina vs il giappone, i primi odiano i secondi per ragioni storiche più che evidenti e perché, in sostanza, i giapponesi hanno "rubato" (così diceva la guida turistica cinese di mia sorella) molte cose loro, tra cui i kanji e altre "basi".

    questo mi è stato narrato e questo vi scrivo. che sia tutto vero o falso, non so. sicuramente in medio stat virtus (cit.)


    detto questo, attendo con ansia e trepidazioni la lettera C ^__^

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  8. uuuuuuuuuuuuh ma uto lì tocchiamo la loro cultura. se non ricordo male (letto o sentito da qualche parte), se fanno rumore mentre tirano su gli spaghetti è per far capire che piacciono molto, per ringraziare e tutte ste cose qui. per noi sarebbe roba da pazzi, ma loro usano fare così e se anzi non lo fai a casa loro, ti guardano pure male...

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  9. ...proprio poco fa stavo discutendo con Dona se inserire o meno la voce BENTO nella "B", fai tu :D

    A Udine c'è un ristorante giapponese piuttosto sciccoso... io non so usare le bacchette (problemi?! eh?!) e non sapevo come chiedere le posate... poi sento parlare il cuoco con la cameriera e mi dico "cacchio, è cinese!"

    Al che, dato che mi è caduto tutto il palco giapponesizzante, non mi sono più fatta problemi e ho chiesto una forchetta. Tiè.


    Tornando al post... sono ancora in fastidio perchè non ho trovato il pezzo di Loveless che volevo mettere, quello postato è un ripiego! Era un pezzo in cui il ragazzino (Ritsuka) commentava una frase di Soubi dicendo più o meno: "non lo capisco, usa con disinvoltura nella stessa frase "amore" e "uccidere"..." Uff... frustrazione...

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  10. ma quindi se volessi scrivere deeproad dovrei cercare le sillabe più vicine alla pronuncia (e non alla scrittura) e associare di conseguenza i simboli del katakana? Come verrebbe in sostanza?

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  11. lo sai che noi ci teniamo ai lavori impeccabili, quindi dovrai rivedere attentamente loveless, mia cara...

    ti tocca!

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  12. ...in ogni caso è più semplice di come sembra: le numerose affinità fonetiche dell'Italiano col Giapponese semplificano parecchio questo processo di "riscrittura".

    I problemi arrivano con le parole inglesi! Praticamente: prendete una parola inglese, leggetela ad alta voce, ripulitela di quegli impronunciabili "suoni extra" e trascrivetela in giapponese!

    ...E poi chiedetevi perchè non capite una mazza quando un giappo vi parla in inglese mentre siete in fila per entrare nella basilica di San Marco a Venezia...

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  13. questa ragazza ultimamente mi fa preoccupare troppo.

    mizzi ritorna in questo mondo!

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  14. Grazie Miz, speravo proprio facessi tutto tu. Ora non mi resta che trovare gli stessi simboli in versione più grande e figosa. E poi mettere quella scritta da qualche parte.

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  15. probabilmente a livello di calligrafia c'è una percentuale da rispettare... ma a noi che ci frega? Basta che si capisca ^^

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  16. Beh, più che percentuale, che a occhio nudo sarebbe difficilissimo azzeccare, credo sia più una questione di altezza. Magari il punto in cui le due linee della "I" si incrociano deve corrispondere a metà altezza della lettera di dimensioni normali o cose così. Ad ogni modo Nicola, quello del blog giapponese, dovrebbe avere degli amici di madrelingua nipponica. Gli sottoporrò la parola per ulteriori chiarimenti, così andrò sul sicuro. Conosco anche un altro Blog in italiano gestito da un tizio giapponese che ha vissuto in italia diversi anni e che sembra molto disponibile. Potrei domandare anche a lui direttamente. Che poi tutto questo casino per una pura curiosità, dato che in definitiva non saprò cosa fare esattamente di questa scritta (che tra l'altro non è neppure il mio nome).

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  17. massì, poi è katakana, mica hiragana o un nobilissimo (?) kanji! Con quell'alfabeto ci fanno le insegne al neon dei negozi, il fattore estetico viene prima di tutto. In italiano, quando scriviamo, mica usiamo una specifica regola per scegliere a che altezza mettere la traversa della "t" o dove mettere il puntino della "i", no? :D

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  18. Regalino per le cape:


    Come mai la LT di 'altrove' il mio word non me la dà? Devo scaricare un aggiornamento o simile?

    Comunque, Miz, hai fatto un danno con lo spiegare come si possa convertire da normale tastiera... Ora mi sto 'azzeccando'! :D

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  19. perchè L e T non sono sillabe :)

    Devi trasformare ogni consonante che è "da sola" in una sillaba, sulla base delle spiegazioni di cui ai commenti sopra: aLTrove = a-RU-TO-ro-ve

    Scrivendo "arutorove" su word vedrai che funziona :D

    Ah, non è un "trucchetto", è proprio che per loro è difficile dire i gruppi consonantici, come per noi sono impronunciabili certe stranezze inglesi o francesi (o per i tedeschi dire "gi" nella parola "ciligia"). Nella loro lingua non ci sono, quindi non esiste un modo "graficamente corretto" per scriverli e hanno trovato un'alternativa decente.

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  20. quando ritornate in voi fatemi sapere, eh!


    buonanotte a tutti!

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  21. Ahahahah!!

    Ma davvero non ti è venuta voglia di seguire le indicazioni di Miz e di aprire il word e perdere un pò di tempo??? Vabbè che io non ho un cacchio da fare, stasera... :)

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  22. Mul mi ha data per spacciata già al commento #15 :D

    E comunque, mi fa piacere che il primo termine del dizionario vi sia piaciuto, ma gli altri? :(

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  23. dovrei cercare il disco di installazione e siccome so già che non lo troverò, non ho intenzione di sprecare tempo e fegato...


    gli altri, beati loro, saranno a sciare, al mare, a cazzeggiare (questo in effetti lo facciamo anche noi). noi siamo i vecchi con certi oneri, doveri e obblighi... loro sono i gggggiovani "casa-mai fuori-sempre"

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  24. domanda...


    ANIKI lo usano solo a livello di mafia giapponese giusto? perchè altrimenti fratello maggiore non è nii-san (oppure mi pare di aver sentito dire anche onii-san)...

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  25. ANIKI l'ho sentito usare anche in altri contesti proprio col significato di "fratello maggiore", ma raramente. In genere è proprio legato al contesto mafioso o comunque "da banda".

    Comunque il primo Kanji di "aniki" ( 兄 ) si legge sia "ani" che "nii": abbiamo quindi "nii-san" (o -chan) e "o-nii-san" (-chan; qui la "o" è un prefisso onorifico, che col tempo ha perso un po' della sua "onorificità"; si usa ancora in vari contesti che non sto a spiegare... magari se mai arriverò alla lettera O :D ).

    ANIKI: 兄貴

    ONIISAN (oniichan): お兄さん (お兄ちゃん)

    NIISAN: 兄さん

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  26. io vedo i kanji, spero pure gli altri (ma me sa...)

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  27. - dovrei cercare il disco di installazione e siccome so già che non lo troverò, non ho intenzione di sprecare tempo e fegato...


    Ma in verità, quando visito un qualsiasi sito contenente caratteri differenti da quelli occidentali con Internet Explorer, mi viene chiesto il download con successiva installazione dell'intero set senza bisogno di alcun CD.

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  28. Per quanto riguarda il 'ti amo', in cinese se non erro si dice 'wo ai ni'


    ...ho appena avuto conferma guardando una puntata di un anime (l'ennesimo)...

    Magari domani linko il filmatino.

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  29. Infatti ho detto che Shampoo lo diceva a raffica, e lei è cinese.

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  30. Il filmato era carino perchè dicevano (in giapponese): "in cinese si dice wo ai ni".

    Se riesci a recuperare un pezzo di ranma sarebbe carino.

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  31. una mia conoscente sta studiando i kanjii,ma io non ci capisco nulla. ammiro chi si ricord tanti simboli diversi^^

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  32. beh, è divertente! A volte c'è pure qualche vago collegamento tra il disegnino e il significato!

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  33. Oddio... un po' come le costellazioni. Non credo di averne mai vista una che ricordasse effettivamente quanto descritto dal nome.

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  34. Vabbè, ma lì subentra il fattore immaginazione...

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  35. Magari domani linko il filmatino



    http://www.youtube.com/watch?v=cRjbjKAAERw

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  36. Io l'altro giorno l'ho cercato... Solo che era in espanol, sto provando a trovarlo in ita!

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  37. Ho editato la voce "Ai", vediamo se riesco così a chiarirmi/vi 2 cosette ^^


    Questo fa anche vedere che questo dizionario è nato per essere progetto in fieri e che nessuna voce è da considerarsi chiusa!

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  38. Ma secondo me è giusto che un post di questo tipo venga editato di continuo, proprio perchè mi può venire in mente di chiedere qualcosa in seguito alle mie 'sane' letture :)))

    Sotto questo aspetto, però, devo dire che le noticine in code ai manga mi vengono molto in aiuto, spesso.


    ** Utopia **

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  39. eheheh, non ho neanche mai pensato all'eventualità contraria, l'ho detto fin da subito.

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  40. Richiesta per la lettera 'N' (ce ne vò, lo so... :)) )


    Voglio sapere nel dettaglio, ma tutto tutto eh, il significato di 'NO'. Da come ho capito sta per l'articolo... Mi aspetto una luuuuuunga spiegazione sul fatto se sia parte variabile o invariabile del discorso, e cioè se ad esempio in jap per l'articolo determinativo distinguano il maschile dal femminile, il singolare dal plurale... E se c'è la distinzione, quindi, determinativo/indeterminativo! ^^

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  41. NO (の, è riconoscibilissimo e il primo hiragana che io abbia mai imparato) è una particella assimilabile alle nostre preposizioni, e come tale indeclinabile. Si mette tra due sostantivi (di solito) per metterli in relazione. Detto così non si capisce, diciamo che l'uso più comune è quello di complemento di specificazione:

    - "Zero no tsukaima" = Il famiglio (tsukaima) DI Zero" (è un anime che Uto sta seguendo);

    - Utopia no inu = Il cane DI Utopia.


    Però occhio, non ha solo questo uso, pensare che si traduca così semplicemente in italiano sarebbè un errore grosso in certi casi... questo è quello più diffuso e siccome Uto era un po' fuori strada l'ho spiegato in questo post, ma la nostra boss gioisca, ho segnato il termine alla lettera N ;)


    Nota: i giappi non hanno articoli di nessun tipo, e per plurale e singolare... beh, è un discorso contorto, diciamo che grammaticalmente non è contemplato, si deve andare secondo il contesto (anche se ci sono casi in cui c'è e ci sono modi alternativi per renderlo :sconv: )

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  42. Per amor di completezza, aggiungo un video per il termine "koi".

    L'anime è Shuffle!, non aggiungo di più dato che lo userò sicuramente in futuro, senza dubbio alla voce "fanservice" (quindi tra un paio di post del dizionario).


    http://www.youtube.com/watch?v=m5NwGRUDon0

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  43. A distanza di un anno e mezzo, continuo a pensare anche alle voci più vecchie.


    Nell'episodio 16 di Hetalia Axis powers (subbato da chiunque, ma io mi appoggio ai FateSubs, http://fate-subs.blogspot.com/search/label/Hetalia ) Cina incontra Giappone e gli insegna a usare i kanji... con esiti esilaranti per chi conosce l'origine dell'hiragana ;)

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